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Manifesto delle specie compagne. Cani, Persone e altri partner
Se io posseggo un cane, quel cane possiede un essere umano
Donna Haraway
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9788869659102
Manifesto delle specie compagne di Donna Haraway è il nuovo saggio della collana Tracce che indaga da un punto di vista biologico e culturale il legame unico tra cane e essere umano come due facce della stessa medaglia evolutiva. I loro sensi si completano: l’uomo eccelle per la vista, il cane per l’olfatto. Le loro storie si appartengono: il viaggio compiuto insieme in millenni di avventure li rende compagni legati da un rapporto speciale.
Filosofa di fama internazionale, resa celebre dagli scritti sul pensiero politico femminista e sulla scienza, Donna Haraway intesse racconti di amore e addestramento tra specie differenti, partendo dal suo legame con i cani e parlando, con sapienza e ironia, di una vicenda comune, quella del rapporto tra “partner diversi”. Quello che ci regala è uno «scandalo rivoluzionario», come lo definisce la filosofa Vinciane Despret nell’introduzione che arricchisce il libro, perché a essere protagonista non è l’animale nel suo valore simbolico, sociologico o storico. Haraway «parla di loro, a partire da loro, senza allontanarsi dalle loro zampe»: racconta che il cane, a dispetto e in virtù della sua diversità, è come uno specchio che riflette ambizioni, vizi e privilegi della specie umana. Attraverso storie di affetto, di comprensione reciproca, di allenamento l’autrice del celebre Manifesto cyborg affronta problemi come il sentimento di appartenenza e i meccanismi di esclusione per convivere in modo positivo con le specie apparse con noi e su questo pianeta, in cui solo la conoscenza e il rispetto della singolarità delle specie rende possibile costruire una “famiglia allargata” che riconosca i diritti di tutti. Ecco, dunque, che il Manifesto delle specie compagne indaga anche come un’etica e una politica impegnate a far fiorire l’importanza della diversità possa essere fondata attraverso la relazione di fratellanza tra esseri umani e animali.
Donna Haraway (1944) è una filosofa e docente statunitense. Fu allieva del filosofo francese Georges Canguilhelm, le cui lezioni seguì a Parigi da giovane, ed è vicina al pensiero di Michel Foucault e di Bruno Latour. Caposcuola del pensiero femminista dei gender studies, restia all’applicazione degli schematismi antinomici femmina/maschio, mente/corpo, natura/cultura, ha definito l’identità contemporanea attraverso la “teoria cyborg” come forma ibrida di organico e tecnologico. Tra i suoi scritti Manifesto cyborg: donne, tecnologie e biopolitiche del corpo (1991), When species meet (2008); Chthulucene. Sopravvivere su un pianeta infetto (2019), Le promesse dei mostri. Una politica rigeneratrice per l’alterità inappropriata (2019).
LA COPERTINA FOTOGRAFICA
Elliott Erwitt – Cani e persone
Nella sua biografia si legge: “Ama i bambini e ama i cani”. In effetti Elliott Erwitt, autore tra i più noti e riconoscibili per la leggerezza di tocco delle sue fotografie, ha sempre scelto i cani come soggetti preferiti e come compagni di vita prediletti. Così, tra le grandi foto iconiche del nostro tempo, Erwitt ha realizzato tante straordinarie immagini di cani, visti spesso insieme ai loro padroni. Un rapporto fatto a volte di sintonia, altre di protezione, altre ancora di affetto forse eccessivo. E sempre, in queste immagini, il cane spiazza l’osservatore: realizza qualcosa di insolito, un movimento inaspettato, uno sguardo sghembo, uno scarto non previsto e programmato dal buon senso umano. Ed è così che nasce la poesia delle sue foto, con quel misto di ironia e consapevolezza che Erwitt riserva alle sue osservazioni del mondo e dei suoi amati cani.