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          12 x 21,70 cm
96 pagine
fotografie in copertina e sui risguardi di Tommaso Ausili
brossura con alette
Una scelta individuale diventa una lezione etica, contro la vergogna del dolore degli animali, ma anche profondamente ecologica e politica, oggi più che mai, se pensiamo alla distruzione e all'inquinamento causati dagli allevamenti intensivi. Il racconto-invettiva di Fofi si arricchisce di citazioni e lunghi brani di vegetariani celebri: dal Lev Tolstoj di Contro la caccia all'Alfred Döblin di Berlin Alexanderplatz; da George Bernhard Shaw, che scelse sin da giovane di diventare vegetariano perché "gli animali sono miei amici... e io non mangio i miei amici", al Nobel J.M. Coetzee di La vita degli animali, in cui compare per la prima volta Elizabeth Costello, che assimila la logica alla base dei macelli a quella dei campi di sterminio.
«Non è solo per amore delle creature che si diventa vegetariani, e tanto meno per sentirsi orgogliosamente buoni e migliori, ma per necessità storica, perché la storia lo richiede, lo esige».
Fofi ricostruisce le tracce di questo cammino, ricordando le motivazioni che lo hanno spinto e i testi che lo hanno accompagnato: «Pur non essendo un teorico o un esperto della materia ma semplicemente un uomo che si è posto delle domande, ho deciso di raccontare la mia esperienza, di ripercorrere il mio passato e di riandare alle letture che maggiormente mi hanno accompagnato in questo cammino e mi hanno convinto delle scelte da intraprendere, in nome di un bisogno di responsabilità che sento forte e preciso. La responsabilità che tutti dovremmo avere».
Un libro che ribadisce le urgenze del nostro presente e la necessità di un cambiamento che, persona dopo persona, può diventare sempre più grande.
In appendice, la Dichiarazione universale dei diritti degli animali.
A completare il volume, un portfolio di fotografie di Tommaso Ausili, tratte da un suo crudo, ma straordinario, reportage sulla realtà dei mattatoi.