Henri Cartier-Bresson - Storia di uno sguardo*
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#9788869655715
16x22,4 cm
400 pagine
25 fotografie in b/n
cartonato dorso telato
Nell’introduzione al volume, il biografo racconta del suo primo incontro con Cartier-Bresson e di quelli successivi, della ritrosia del fotografo ad accettare che si scrivesse la sua biografia fino alla decisione dell’autore di disobbedirgli, imitando il maestro, il giorno in cui prende “coscienza che la vita di Henri Cartier-Bresson era una scuola disobbedienza”.
Questa accurata biografia è il risultato di una lunga conversazione privata tra Assouline e Cartier-Bresson, durata cinque anni (a casa dell’uno o dell’altro, al telefono, per cartoline o via fax). L’incontro di due menti raccontato con la stessa forza e la stessa verità che caratterizza le immagini del grande fotografo.
Così, in nove approfonditi capitoli, pagina dopo pagina, Assouline racconta la vita, l’opera, i gusti e le idee del grande fotografo. Il XX secolo è stato il secolo dell’immagine e Henri Cartier-Bresson è stato l’occhio del secolo. Attraverso i decenni, il suo sguardo eclettico si è concentrato sull’Africa degli anni Venti, sulla guerra civile spagnola e la Liberazione di Parigi, ha raccontato Gandhi a poche ore prima del suo assassinio e la vittoria dei comunisti cinesi. Artista e artigiano, è stato uno dei fondatori della Magnum Photos. È stato lui a fissare nella nostra mente i tratti caratteristici dei suoi contemporanei più famosi: così Giacometti e Sartre ci tornano alla memoria come i personaggi delle loro opere; ma ancora Faulkner, Matisse, Camus, e innumerevoli altri catturati nell’istante perfetto per l’eternità. Uomo riservato, Cartier-Bresson è stato a lungo legato da un rapporto di grande amicizia a Pierre Assouline con il quale discuteva della sua devozione giovanile al surrealismo, della passione per il disegno, dell’esperienza della guerra, degli amici e delle donne della sua vita.
Il biografo restituisce un ritratto acuto e perspicace della vita e del lavoro di questa icona del nostro tempo, e ci dà l’opportunità di rivalutare il suo contributo alla fotografia e al reportage del XX secolo.
Il volume è arricchito da una accurata bibliografia.