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Sorridere. La fotografia comica e quella ridicola
Viene allora il sospetto che qualcosa che abbia a che fare con il riso sia sempre inerente alla fotografia.
Stefano Bartezzaghi
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9788869658051
15 x 21 cm
112 pagine
80 fotografie ca. in b/n e a colori
Brossura
Sorridere. La fotografia comica e quella ridicola di Michele Smargiassi è il nuovo titolo che amplia la collana Logos e che, per la prima volta, affronta il rapporto tra la fotografia e il divertimento, oscillando tra immagini volutamente ironiche e immagini più semplicemente bizzarre. Il volume si arricchisce di un’introduzione di Stefano Bartezzaghi.
Sorridere costituisce un tentativo di indagare la storia della fotografia da un particolare punto di vista, il comico. Benché molti studiosi si ostinino a negarlo, infatti, la fotografia che fa sorridere esiste. Grandi autori e milioni di fotografanti l’hanno praticata. Michele Smargiassi segue il filo tematico del rapporto che intercorre tra l’immagine e il comico, quando il riso nasce e che forma prende, quando si ferma al semplice umorismo, o quando invece si spinge fino al grottesco.
«La fotografia possiede ciò che serve per innescare il meccanismo freudiano del motto di spirito. Ma se la fotografia comica ci diverte, diventa grandiosa quando si inoltra nei territori del ridicolo, ossia il comico che non sa di essere tale», scrive l’autore.
Il libro si compone di due sezioni – Breve storia del fotosorriso e Lapsus fotografici – introdotti da un testo di Bartezzaghi (Smiling), e articola il tema del comico da un punto di vista sia interno (il sorriso richiesto ai soggetti dell’immagine) che esterno (il sorriso prodotto dall’immagine nei soggetti osservanti). A corredo del discorso dell’autore, ci sono le immagini: dai primi esperimenti fotografici al selfie degli attori hollywoodiani della cerimonia degli Oscar 2014, passando per le ‘candid camera’ escogitate da Doisneau per i passanti parigini, per catturare le loro espressioni buffe e arriviamo a Martin Parr e ai turisti che ha immortalato a Pisa che «diventano maldestri lottatori marziali, o acchiappamosche».
Chi ha stabilito la convenzione sociale del sorriso in fotografia? È sempre stato così, oppure c’è stato un tempo in cui sorridere in foto era sconveniente? Si può ridere solo nell’immagine oppure anche con l’immagine? Smargiassi risponde a queste e tante altre domande con una prosa divertente e leggera, ricca di aneddoti ed esempi inaspettati, scegliendo, per questa avvincente storia della fotografia umoristica, numerosi scatti più o meno celebri. Nadar, Elliott Erwitt, Martin Parr, Vivian Maier, foto storiche, leggendarie, celeberrime, scatti rubati, studiati o casuali, Sorridere diventa la prima storia della fotografia capace di farci ridere.
Michele Smargiassi, nato prevalentemente nel forlivese, è giornalista e si occupa di fotografia e cultura visuale. Tra i suoi libri: Un’autentica bugia. La fotografia, il vero, il falso (Contrasto, 2009). Fa parte dei comitati scientifici della Società Italiana di Studi di Fotografia, del Centro italiano per la fotografia d’autore di Bibbiena e della Fondazione Nino Migliori. Cura il blog Fotocrazia su La Repubblica.