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Così presente, così invisibile
Parlare di fotografia è facilissimo, ma proprio per questo
può diventare la cosa più difficile del mondo.
David Campany
Così presente, così invisibile è il libro di David Campany della collana Logos. In questo volume sono raccolti gli incontri fatti da Campany, scrittore, curatore e artista, con fotografi di fama mondiale con cui si confronta rispetto alle diverse fasi creative e sul rapporto con il mezzo fotografico. Gli autori che prendono voce nel libro sono Adam Broomberg e Oliver Chanarin, Daniel Blaufuks, Robert Cumming, LaToya Ruby Frazier, Lewis Baltz, John Stezaker, Paul Graham, Rut Blees Luxemburg, Jeff Wall, Lucas Blalock, Susan Meiselas, Victor Burgin, William Klein e Stephen Shore.
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9788869657382
15x21
264 pagine
45 fotografie
Brossura
Traduzione dall’inglese di Angela Ricci e Teresa Albanese
Pagina dopo pagina, si passa dalle riflessioni filosofiche e dalle dichiarazioni semplici ma al tempo stesso disarmanti di Stephen Shore al confronto con William Klein in quanto artista, fotografo e regista. Campany racconta anche dell’interesse di Susan Meiselas a mantenere tutti i suoi progetti sempre vivi con una particolare attenzione ai diversi contesti in cui oggi possono essere veicolati – libri, mostre, pagine di riviste, siti web e racconta dell’indagine di Jeff Wall sulla fotografia in quanto “immagine” e “documento”. Quattordici approfondite conversazioni che vanno oltre la semplice intervista e che rivelano le complesse relazioni tra arte e fotografia, fotografia e mondo, tra parola e immagine. Per ogni artista, Campany definisce anche le modalità con cui il confronto è avvenuto.
Le voci contenute in questo libro sono tutte diverse, ma ciascun fotografo ha affrontato la questione della comprensione del medium che usa. Può trattarsi di una comprensione tecnica, filosofica, estetica, sociale, o di una combinazione di esse. Nel loro complesso, tutte queste voci forniscono probabilmente un’ottima definizione operativa della fotografia, e allo stesso tempo sollevano tante contraddizioni e paradossi. Ma forse non possiamo aspettarci di più, perché se davvero la fotografia è un medium, lo è in un modo che elude qualsiasi definizione fissa e soddisfacente.
David Campany
David Campany è scrittore, curatore e artista, si occupa principalmente di fotografia. È autore di A Handful of Dust (2015), The Open Road: photography and the American road trip (2014), Walker Evans: the magazine work (2014), Gasoline (2013), Jeff Wall: Picture for Women (2010), Photography and Cinema (2008) e Art and Photography (2003). Ha scritto oltre duecento saggi per musei e libri monografici. Insegna all’Università di Westminster, a Londra e per il suo lavoro di ricerca e scrittura ha ricevuto l’ICP Infinity Award, il Kraszna-Krausz Book Award, l’Alice Award, il Deutscher Fotobuchpreise il premio per la scrittura della Royal Photographic Society.