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L'invenzione del reale. Conversazioni su un altro cinema

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Qual è la verità nel documentario? È trovare qualcosa di profondamente intimo in quello che stai filmando, la sintesi della vita.
Gianfranco Rosi


Contrasto
 pubblica L’invenzione del reale di Dario Zonta - critico cinematografico, conduttore radiofonico e produttore - il nuovo titolo della collana Logos: dieci interviste, dieci dialoghi con altrettanti registi italiani che, nelle loro differenze specifiche, presentano un percorso comune lontano dal cinema ufficiale. Tutti gli autori protagonisti di questo libro condividono un metodo di lavoro che cerca nuove modalità di rappresentazione e di racconto.

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Dario Zonta
9788869655531

15 x 21 cm
212 pagine
120 fotografie a colori
brossura

Cosa hanno in comune i film che in questi ultimi anni hanno rinnovato il cinema italiano e vinto premi e riconoscimenti importanti a livello internazionale? L’indagine di Dario Zonta si concentra su questa “nuova onda” dando voce ai protagonisti, approfondendo per la prima volta in maniera organica il lavoro di “autori che partendo dal reale sono riusciti, con diverse gradazioni, a trascenderlo, proponendo un cinema innovativo che prova a dire chi siamo, cosa facciamo e dove stiamo andando”. Pagina dopo pagina prende forma la mappa di un cinema diverso, altro, in cui l’invenzione del reale è il filo rosso che lega le esperienze di questi interpreti incontrati da Dario Zonta e ai quali l’autore dà voce nel libro.
Gianfranco Rosi e Roberto Minervini sono registi più vicini alla materia del reale. Per Alina Marazzi, invece, il reale è documento, testo, archivio, oppure è materia prima su cui costruire un’inchiesta narrativa altamente ibridata. Pietro Marcello lo trasforma alternativamente in “figure del paesaggio”, “figure della memoria” o anche in “figure della favola”. Il reale è fatto di terra, cielo rocce, volti, capre, asini e altri animali per Michelangelo Frammartino e Giovanni Columbu. Si evolve invece in forme di racconto sempre più intenzionali nei film di Alessandro Comodin, Leonardo Di Costanzo e Alice Rohrwacher. Il volume si chiude con la testimonianza di Matteo Garrone per il quale il reale è una base sulla quale erigere un immaginario altro fino ad approdare addirittura al fantastico.

Dario Zonta (Roma 1969) è una delle voci del programma radiofonico Hollywood Party (Rai RadioTre), è stato redattore/collaboratore della rivista Lo Straniero e critico cinematografico de L’Unità. Si occupa di cinema documentario e sperimentale, e ha partecipato alla produzione di alcuni film, come La bocca del lupoTutto parla di teSacro GraFrastuonoFuocoammareBella e perduta.