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Weegee di Weegee

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La confessione, priva di censure e piena di colore, del più tempestoso protagonista dell’epoca d’oro della fotografia, l’autobiografia di “Weegee the Famous”, (alias Arthur Fellig) che nei violenti anni venti, trenta, quaranta, cinquanta – e sessanta – li ha “immortalati” tutti, politici e uomini di stato, guardie e ladri, contrabbandieri  e gangster, spogliarelliste e star... e le cui foto migliori (di crudo ma superbo realismo) oggi sono custodite al Museum of Modern Art. 

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Weegee
9788869652806

15x21 cm 
176 pagine 
78 fotografie in b/n
brossura con sovracoperta

Cane sciolto fin dalla nascita, Weegee proveniva dalla più nera povertà delle strade di New York. Il mondo che ha conosciuto, e che ha in parte rappresentato nel suo celebre Naked City, non gli ha mai dato tregua, né lui l’ha chiesto. In questo libro, illustrato da una galleria di immagini del grande maestro, Weegee srotola le sue storie al ritmo audace del suo slang (“io lo chiamo inglese”), restituendo la nuda verità, come l’ha vista, di uomini famosi e infami, dai bassifondi alla crème newyorchese, dai campi nudisti a Piccadilly, dalla Bowery a Hollywood, Monaco e Parigi.
Pieno di battute al vetriolo e secche frecciate, Weegee in persona ci racconta i suoi giorni più eccitanti a  “Weegeeland”. 

“Ho scattato le immagini più famose di un’epoca violenta, le foto che tutti i grandi quotidiani, con tutte le loro risorse, non riuscivano ad avere ed erano costretti a comprare da me. E scattando quelle foto, ho fotografato anche l’anima della città che conoscevo e amavo.”– Weegee

 
Arthur Fellig, alias Weegee, nel 1910, all’età di dieci anni, lascia l’Austria assieme alla famiglia per cercare fortuna negli Stati Uniti. A New York, il bambino conosce la terribile condizione della vita degli immigrati, studia e intanto lavora come strillone e venditore di caramelle fino a quando decide che la fotografia sarà la sua passione e la sua ragione di vita. Per oltre vent’anni fotografa la vita notturna di New York: i bassifondi, i drammi, i criminali, gli abbandonati e i diseredati. Quando riesce a comprarsi un’automobile, vi monta una radio a onde corte collegata al quartier generale della polizia: così riesce ad arrivare sempre per primo sui luoghi dei delitti o degli incidenti.  Da qui il soprannome Weegee, trascrizione fonetica di ouija, ovvero una tavola per le sedute spiritiche prodotta dalla Parker Brothers che furoreggiava in quegli anni. “The famous Weegee” come si autodefinisce sul timbro con cui firmava le sue foto, è un personaggio anticonformista, truculento e turbolento; il fotografo dei fatti di cronaca più scabrosi e piccanti ma anche un testimone della miseria, capace nonostante tutto di commuoversi davanti alla tragicità e alla violenza delle foto che scatta.