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Le cinque vite di Lisetta Carmi

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Una fotografia non è mai esistita nella mia testa prima di scattarla:
io vedo ciò che c’è, vibro con ciò che c’è,
amo ciò che c’è, mi emoziono vedendo ciò che c’è.
È sempre la poesia del reale, o la tragedia del reale,
che colpisce il mio essere e mi fa scattare.
Quando vedo il risultato ricordo l’emozione provata mentre scattavo: tutto coincide.
Qui sta la meraviglia: “fermare” un’emozione per trasmetterla agli altri.

Lisetta Carmi




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Giovanna Calvenzi
9788869659232

16.6x23 cm
183 pagine 
66 fotografie
brossura con alette

Le cinque vite di Lisetta Carmi è la nuova edizione in una veste ampliata e aggiornata dell’appassionante biografia scritta dalla giornalista e studiosa di fotografia Giovanna Calvenzi, pubblicata per la prima volta nel 2013. Calvenzi compone un racconto a più voci in cui alle parole della stessa Lisetta si alternano le testimonianze di chi l’ha conosciuta. Al fine di dare conto alla complessità della sua figura, il progetto coinvolge coloro che hanno avuto la fortuna di accompagnarla nei momenti nodali e speciali della sua vita: la madre Maria Pugliese, Barbara Alberti, Luciano D’Alessandro, Paolo Ferrari, Clara Mantica e Daniele Segre. Un racconto imperdibile ed emozionante, accompagnato da uno splendido apparato fotografico di 66 immagini in bianco e nero e a colori.
 
Lisetta Carmi (1924-2022), nata a Genova nel 1924 da una famiglia di origine ebraica della media borghesia genovese, durante la guerra è costretta a interrompere gli studi per via delle leggi razziali e a fuggire in Svizzera. Nel 1945 torna a Genova, si diploma al Conservatorio e inizia la carriera di concertista. Nel 1960, durante un viaggio in Puglia con Leo Levi, decide di abbandonare la musica e di diventare fotografa. Negli anni successivi si dedica alla fotografia e inizia a documentare gli spettacoli che vengono messi in scena al Teatro Duse di Genova. Nel 1964 realizza un apprezzato lavoro fotografico sui lavoratori del porto di Genova. Inizia a collaborare con riviste come Il Mondo, Vie Nuove e L’Espresso; nel 1966 inizia a fotografare i travestiti e pubblica ampiamente la serie. Negli anni successivi intraprende diversi progetti di fotografia documentaria sociale e tra il 1969 e il 1970 compie numerosi viaggi in America Latina e in Asia. Nel 1976 a Jaipur, in India, incontra il suo futuro maestro spirituale Babaji Herakhan Baba. Pochi anni dopo abbandona la fotografia e su sua sollecitazione fonda un Ashram a Cisternino, in Puglia, dove si spegne il 5 luglio 2022 all’età di 98 anni.
 

Giovanna Calvenzi (Milano, 1946), dal 1985 al 2019 è stata photoeditor nella redazione di diversi periodici italiani. Nel 1998 è stata direttrice artistica dei Rencontres Internationales de la Photographie di Arles, nel 2002 “guest curator” di Photo España a Madrid e nel 2014, con Laura Serani, delegato artistico del Mois de la Photo a Parigi. Ha insegnato storia della fotografia e photo editing a Milano e a Bologna e svolge un’intensa attività di studio sulla fotografia contemporanea. Dal 2013 si occupa dell’Archivio Gabriele Basilico. Curatrice di numerose mostre e cataloghi di fotografia, ha pubblicato, tra gli altri, Italia. Ritratto di un Paese in sessant’anni di fotografia (Contrasto, 2003), Letizia Battaglia. Sulle ferite dei suoi sogni (Bruno Mondadori, 2010), Antonia Pozzi. Sopra il nudo cuore, con Ludovica Pellegatta (Silvana editoriale, 2015) e Interviste (Postcart, 2019).