• Prezzo scontato

Le fotografe sono pericolose

35,00 €
33,25 € Risparmia 5%


DISPONIBILE DAL 24 OTTOBRE


Quantità

  • Tutti i tuoi acquisti sono protetti con i migliori standard SSL e certificati ! Tutti i tuoi acquisti sono protetti con i migliori standard SSL e certificati !
  • Spedizione veloce e con tracciabilità per seguire il tuo prodotto. Spedizione veloce e con tracciabilità per seguire il tuo prodotto.
  • Tutti gli acquisti godono del diritto di recesso. Tutti gli acquisti godono del diritto di recesso.
a cura di Laure Adler e Clara Bouveresse
9788869659867

FORMATO: 20,5 x 27,5 cm
PAGINE: 160
FOTOGRAFIE: 115 in b/n e a colori
CONFEZIONE: brossura

«Donne a tutto tondo, donne tuttofare, donne ridotte al silenzio per decenni anche quando creavano: ora conosciamo i meccanismi dell’inesorabile processo di invisibilità delle donne nell’arte e nel mondo in generale. Ma ciò che è singolare in questa grande pratica artistica è che la fotografia, proprio che fin dalle sue origini, è stata considerata, in primo luogo dal suo inventore, un’attività così facile da poter essere alla portata di donne e bambini»

Laure Adler


La fotografia è sempre stata un’attività creativa aperta alle donne perché non standardizzata, era una professione giovane, agile, non necessariamente prestigiosa o esclusiva. Fin dal XIX secolo, molte donne si sono impossessate della nascente fotografia. Presenti in tutti i campi, dall’arte al giornalismo, passando per la moda, la scienza o la pubblicità, troppo spesso le fotografe si sono scontrate con una mancanza di riconoscimento e visibilità. Laure Adler e Clara Bouveresse le mettono in risalto attraverso una selezione di 68 fotografe che riunisce pioniere imprescindibili, figure dimenticate e nuove giovani voci. Alcune si sono impegnate in politica o nel femminismo militante, altre si sono avventurate in zone di guerra o hanno infranto norme e convenzioni.
Tutte hanno corso dei rischi, si sono emancipate da contesti consolidati e inventato modi inediti di essere e lavorare.
Donne pericolose perché hanno messo in discussione le aspettative e i presupposti che circondavano la loro professione e il loro status, invitandoci a immaginare nuovi mondi.