La mano dell'uomo

200,00 €


Il volume è l’omaggio del grande fotografo al lavoro manuale, in un’epoca in cui l’invasione tecnologica e la rivoluzione informatica prendono gradualmente il posto che per secoli è stato della manualità.
Con oltre 350 immagini in bianco e nero, selezionate da trenta reportage, La mano dell’uomo è un progetto fuori dal comune e frutto di un lavoro durato oltre 6 anni.

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Sebastião Salgado
9788886982009

25x33 cm 
400 pagine
347 fotografie in b/n
rilegato con sovracoperta

Un’appassionata e attenta ricognizione visiva, antropologica ed economica in tutto il mondo, alla ricerca di immagini che diventano archeologia visiva.
Il libro si snoda in percorsi tematici che guidano il lettore attraverso diversi aspetti del lavoro umano, raccontando storie di persone - uomini, donne, bambini - mediante gesti quotidiani che diventano episodi di un’epopea silenziosa e sofferta.

Nella sua corsa in avanti il mondo altamente industrializzato marcia a tappe forzate e ha già ipotecato ciò che, fino a poco tempo fa, sembrava appartenere soltanto a un lontano futuro. In queste immagini è racchiusa la storia di un’epoca. Le fotografie costituiscono l’archeologia visiva di un tempo conosciuto dalla storia come rivoluzione industriale; epoca in cui uomini e donne, con il loro lavoro manuale, tenevano in pugno l’asse del mondo.
Sebastião Salgado

Sebastião Ribeiro Salgado nasce l’8 febbraio 1944 ad Aimorés, nello stato di Minas Gerais, in Brasile. A 16 anni si trasferisce nella vicina Vitoria, dove finisce le scuole superiori e intraprende gli studi universitari. Nel 1967 sposa Lélia Deluiz Wanick. Dopo ulteriori studi a San Paolo, i due si trasferiscono prima a Parigi e quindi a Londra, dove Sebastião lavora come economista per l’Organizzazione Internazionale per il Caffè. Nel 1973 torna insieme alla moglie a Parigi per intraprendere la carriera di fotografo. Lavorando prima come freelance e poi per le agenzie fotografiche Sygma, Gamma e Magnum, per creare poi insieme a Lélia la agenzia Amazonas Images, Sebastião viaggia molto, occupandosi prima degli Indios e dei contadini dell’America Latina, quindi della carestia in Africa verso la metà degli anni Ottanta. Queste immagini confluiscono nei suoi primi libri. Tra il 1986 e il 2001 si dedica principalmente a due progetti. Prima documenta la fine della manodopera industriale su larga scala nel libro La mano dell’uomo, (Contrasto, 1994) e nelle mostre che ne accompagnano l’uscita (presentata in 7 diverse città italiane). Quindi documenta l’umanità in movimento, non solo profughi e rifugiati, ma anche i migranti verso le immense megalopoli del Terzo mondo, in due libri di grande successo: In cammino e Ritratti di bambini in cammino (Contrasto, 2000). Grandi mostre itineranti (a Roma alle Scuderie del Quirinale e poi a Milano all’Arengario di Palazzo Reale) accompagnano anche in questo caso l’uscita dei libri. Lélia e Sebastião hanno creato nello stato di Minas Gerais in Brasile l’Instituto Terra che ha riconvertito alla foresta equatoriale – che era a rischio di sparizione – una larga area in cui sino stati piantati decine di migliaia di nuovi alberi e in cui la vita della natura è tornata a fluire. L’Instituto Terra è una delle più efficaci realizzazioni pratiche al mondo di rinnovamento del territorio naturale ed è diventata un centro molto importante per la vita culturale della città di Aimorés.
Sebastião Salgado si è spento a Parigi dove viveva il 23 maggio del 2025, all'età di 81 anni.