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W. Eugene Smith
INTR9788869653216

26x32,5 cm
240 pagine
197 fotografie in b/n
cartonato con sovracoperta

Il libro presenta il meglio del lavoro di W. Eugene Smith che ha rivoluzionato il concetto e lo stile del reportage con i lavori pubblicati  sulla rivista Life tra il 1948 e il 1956. 

In questa monografia sono raccolte le immagini dei sei più importanti reportage di Smith; fotografie divenute pietre miliari del suo lavoro e della storia del fotogiornalismo: The Country Doctor, realizzato in Colorado nel 1951 seguendo il lavoro quotidiano e a volte frustrante del medico Ernst Ceriani tra le città dell’America rurale; Spanish Village, il più potente ritratto del paese sotto la dittatura franchista dopo la guerra civile degli anni ’30; The Nurse Midwife, in cui si testimoniano le giornate della levatrice del South Carolina documentando con precisione un mestiere esercitato solo dalla gente di colore; A Man of Mercy, che documenta il lavoro umanitario del premio Nobel Albert Schweitzer in Africa; Pittsburgh, che evoca il dramma degli operai della città dell’acciaio; Minamata, il racconto del disastro ambientale, umano e sociale 

di un villaggio di pescatori le cui acque furono avvelenate dai rifiuti tossici di mercurio di una grande industria chimica. 

Le parole di W. Eugene Smith raccontano e spiegano, meglio di qualsiasi altro saggio, le sue tecniche di lavoro sul campo e i suoi principi guida. Completano il volume il racconto della nascita della sua fotografia forse più celebre e emblematica, “A Walk to a Paradise Garden”, e un saggio sulla Spagna del 1950, con la preparazione del reportage realizzato. 

William Eugene Smith nasce nel 1918 a Wichita, Kansas. Nel 1936 è ammesso alla Notre Dame University dove viene istituito un corso di fotografia appositamente per il promettente giovane fotografo. Abbandonata l’università, inizia a collaborare con il settimanale Newsweek, da cui è allontanato per aver rifiutato di lavorare con le macchine Graphic 4x5. Nel 1939 viene contattato dalla rivista Life, con cui inizia una collaborazione che lo porta, nel corso degli anni successivi, a coprire come fotografo di guerra il teatro bellico del Pacifico. Il 23 maggio 1945 rimane ferito al volto dall’esplosione di una granata: nei due anni successivi è costretto a dolorosi interventi e a una lunga riabilitazione. Una volta recuperato, Eugene Smith riprende a lavorare per Life. Nel 1956 entra nell’agenzia Magnum e nel 1957 ne diventa membro a pieno titolo. L’anno seguente, dopo essersi trasferito a Tucson per insegnare presso l’Università dell’Arizona, Smith muore per un ictus. I suoi archivi sono tenuti dal Center for Creative Photography di Tucson, in Arizona. Oggi, la sua eredità si rinnova attraverso il W. Eugene Smith Fund che promuove la “fotografia umanistica”, attraverso premi per i fotografi che si sono distinti nel settore.