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Personalmente non credo che la fotografia possa cambiare il mondo né che questo sia il suo scopo, può migliorarlo però, lasciando memoria di quello che è stato.
Emiliano Mancuso
Una diversa bellezza,
Una diversa bellezza presenta un corpus di più di duecento immagini di Emiliano Mancuso, attraverso cui si raccontano la sua sensibilità di fotografo, si offre una panoramica esaustiva dei temi che ha trattato nel corso degli anni, ma si dà anche conto delle sue sperimentazioni tecniche (il bianco e nero, le foto a colori, le istantanee, l’utilizzo del digitale e dell’analogico). L’Italia è la protagonista assoluta del libro, rappresentata sotto l’aspetto economico, politico e sociale, attraverso le storie dei singoli ma anche grazie a episodi regionali e circoscritti o i grandi eventi che hanno coinvolto il paese negli ultimi anni. L’obiettivo fotografico di Mancuso privilegia la realtà quotidiana osservando gli urgenti problemi socio-economici della penisola (dalle pensioni minimi al dissesto idrogeologico), regalandoci «immagini in cui tematica, stile, responsabilità dello sguardo cercano un nuovo equilibrio e una diversa bellezza» (Domenico Starnone).
Il libro si divide in tre sezioni che danno conto dello sviluppo progressivo dei diversi progetti a cui ha lavorato Mancuso: Terre di Sud, Stato d’Italia, Il diario di Felix. Nel 2003 il fotografo – agli albori della professione - parte per documentare il Mezzogiorno italiano: ne nasce Terre di Sud, un lavoro giovanile influenzato dalla fotografia di strada in cui i protagonisti sono gli incontri casuali, le fotografie spontanee, la realtà quotidiana, la gente della strada. Questa prima esperienza documentaristica dà a Mancuso l’idea per un nuovo progetto su tutto il paese. Si dedica così a Stato d’Italia, che documenta la crisi economica del 2008. In queste pagine del volume, incontriamo la rivolta dei braccianti a Rosarno; il racconto delle periferie da Nord a Sud; il fenomeno degli sbarchi a Lampedusa; le scene di vita quotidiana. La disoccupazione, i matrimoni, la povertà, i bambini. L’ultima parte del volume è dedicata alle sperimentazioni degli ultimi anni. Mancuso avvia un lavoro di reportage su Casa Felix, una casa-famiglia della periferia Est romana. Il progetto Il diario di Felix sfocia in un film documentario, un vero e proprio romanzo corale composto dai ragazzi stessi della casa-famiglia, con le loro storie tra piccola criminalità e problemi adolescenziali.
Emiliano Mancuso (Roma, 1971-2018) è stato un fotografo e regista che ha privilegiato come terreno d’indagine la realtà, soprattutto quella più invisibile e spesso taciuta. Dopo la laurea in Filosofia, ha scelto la fotografia come mezzo espressivo per documentare la società contemporanea e le sue criticità, dapprima viaggiando a lungo in Amazzonia e successivamente dedicandosi prevalentemente al racconto dell’Italia e delle sue contraddizioni. Direttore del Master in Fotogiornalismo contemporaneo presso Officine Fotografiche Roma, ha collaborato con tutte le più prestigiose testate nazionali e internazionali. Dal 2012, pur senza abbandonare la fotografia, si è dedicato al linguaggio dell’audiovisivo e del documentario, realizzando due documentari Il diario di Felix (2014) e Le cicale (2018).