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Appleby

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Quando mi sento sola so che è arrivato il momento…
il momento di muoversi, di uscire, 
non necessariamente per conoscere gente, 
ma solo per cambiare,  
“perché la solitudine è, dopotutto, 
uno stato mentale, ha a che fare con noi stessi,
non con le altre persone”.
Judith

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9788869657276

24x30 cm
96 pagine
65 fotografie
Cartonato Telato
Lingua inglese
Traduzione dall'italiano: Ruth Taylor

Appleby è il primo libro di Mattia Zoppellaro, fotografo rappresentato dall’Agenzia Contrasto. Zoppellaro ha seguito per quattro anni la fiera dei cavalli di Appleby, l’appuntamento annuale nel Westmorland, in Cumbria, che ogni primo giovedì di giugno attira tra i 10.000 e i 15.000 rom, gipsy e Irish Travellers di tutto il Regno Unito, che si incontrano per comprare e vendere cavalli, ritrovare vecchi amici e parenti e celebrare la loro cultura. La fiera si tiene alle propaggini della città, lungo il fiume Eden, vicino a Gallows Hill, “la collina della forca”, così chiamata perché un tempo era qui che avevano luogo le pubbliche esecuzioni.

Dal 2012 al 2016 il fotografo ha puntato l’obiettivo su questo festival e soprattutto sugli Irish Travellers per dare vita a un reportage che è a tutti gli effetti uno studio antropologico. Nel libro le fotografie si alternano ai testi che danno voce ai Travellers, in un dialogo continuo che ci accompagna alla scoperta di questo gruppo etnico attraverso gli occhi di Zoppellaro.

Gli Irish Travellers, detti anche “Pavee”, sono un gruppo etnico nomade che ha mantenuto inalterate nel tempo molte delle sue tradizioni culturali. Parlano per lo più inglese, ma le loro origini storiche sono tutt’altro che certe. Alcuni dicono che i loro antenati sono i proprietari terrieri irlandesi che persero i loro possedimenti dopo la conquista dell’Irlanda da parte di Cromwell e in seguito alla carestia che si abbatté sulle loro terre nel XIX secolo; altri sostengono che discendono dall’artigiano che forgiò i chiodi con cui fu costruita la croce di Gesù, e che quest’onta abbia costretto i Pavee a vagare in eterno senza dimora.

Da sempre affascinato dalle sottoculture, lo sguardo dell’autore e i vividi colori delle sue fotografie si concentrano sui volti, le contraddizioni, lo spirito di appartenenza e le tradizioni degli Irish Travellers. Pagina dopo pagina, le immagini del libro mostrano l’orgoglio di chi ha voluto mantenere intatte le proprie tradizioni culturali nonostante le difficoltà e l’emarginazione.

Arricchisce il volume un testo del Premio Nobel per la Letteratura Seamus Heaney tratto da Distric and Circle (2006).


Mattia Zoppellaro è nato a Rovigo nel 1977. Dopo una breve esperienza nel mondo del cinema come assistente di Carlo Mazzacurati, nel 2001 consegue il diploma in fotografia allo IED di Milano. Dopo un periodo di 2 anni presso il dipartimento di fotografia di Fabrica, nel 2003 si trasferisce in Inghilterra, dove collabora con varie riviste musicali ed etichette discografiche. Realizza inoltre diversi reportage sociali (Gypsies Irlandesi, Homeless di Hackney, Prigioni di Massima Sicurezza del Nord-Est) di costume (Cerimonie Religiose nel Meridione, Fiera del Sesso) e sui movimenti giovanili (Rave Parties Europei, Punk Messicani, Scena Hip Hop di Dakar). Attualmente vive tra Milano e Londra. Tra i personaggi da lui scattati troviamo Lou Reed, Patti Smith, Giulio Andreotti, Giorgio Armani, U2, Usain Bolt, Noel Gallagher, Dario Argento, Iggy Pop, James Franco, Vasco Rossi, Depeche Mode, Wes Anderson, e molte altre star. Il suo lavoro è stato pubblicato su Rolling Stone, Sunday Times Magazine, El Pais Semanal, Financial Times Weekend, D., Velvet di Repubblica, Max, Mojo, NME, L’Espresso, Io Donna, Vanity Fair, GQ, Les Inrockuptibles, Colors e Icon.


 

The Appleby’s Horse Fair takes place every year in early June, when 10,000-15,000 English and Welsh Gypsies, Scottish and Irish Travellers gather to buy and sell horses, meet with friends and relations, and celebrate their culture.
It is held outside the town, along the river Eden, near to Gallows Hill (named after the public hangings that were once carried out there). Irish Travellers, also called Pavees, ara traditionally itinerant ethnic group who maintain a set of traditions. They are predominantly English speaking, but the origins of this nomadic group are far from known. There are several assumptions that are difficult to verify, given the oral tradition of this people. Some say the Pavees derive from an ancient nomadic people, the Tarish; others say they descend from land-owners who have lost their possessions as a result of the conquest of Ireland by Oliver Cromwell and the famine that struck the country in the XIX Century; still others say their ancestor was an artisan who had agreed to merge the nails to build the cross of Christ, and was therefore condemned to wander without finding a permanent abode.
For three consecutive summers, the Irish Travellers became the subjects of Mattia Zoppellaro’s work, who carried out an almost anthropological research that revolves around this important fair in Cumbria. Always fascinated by subcultures, the author’s camera focuses on the faces, the contradictions, the spirit of belonging and the traditions of Irish Travellers to investigate what Zoppellaro calls “the tension that is created between the individual and the group at a time when the former strives to join the second”.


Mattia Zoppellaro was born in Rovigo in 1977. He studied photography at IED in Milan from 1997 to 2000. In 2002, a er two years working experience at the Photography department of Fabrica, Mattia moved to England, where he started shooting for several music magazines and record labels. Between assignments, Mattia develops different projects from social reportage (Irish Travellers, Kosovar Refugees, Western Africa Witch Hunters, Hackney’s Homeless, Maximum Security Prisons in Italian North East), to entertainment (Sicilian Religious Ceremonies, Milan Porn Fair) and youth culture features (Europe- an Rave Parties, Mexican Punks, Dakar’s Hip Hop Scene). He is now living between London and Milan. Mattia’s work has been published in Rolling Stone, Vanity Fair, Sunday Times Magazine, and e Financial Times Weekend, among others.