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Where Gods whisper
Where Gods Whisper è il libro di Monika Bulaj in cui immagini e parole raccontano i luoghi e i momenti in cui il sacro esprime al massimo la sua carica atmosferica e dove si rompono i confini tra ebrei, cristiani e musulmani. Masse in un tempio che ripetono la stessa preghiera come un tuono; danze e oscillazioni; contatti tra corpi e fra corpi e reliquie; e ancora cantilene, sospiri, genuflessioni, sgranar di rosari. Si tratta di luoghi, gesti, abbigliamenti, luci, percorsi che - svelando sorprendenti analogie fra religioni e offrendo straordinari terreni d’incontro agli stessi - mostrano tutta la bellezza dell’essere umano.
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9788869653148
20 x 24 cm
249 pagine
144 fotografie
cartonato
Lingua: inglese e italiano
Traduzione dall’italiano all’inglese: Marguerite Shore;
traduzione dal polacco all’inglese: Maya Latynski;
traduzione dal polacco all’italiano: Daria Anfelli
Sfogliando il libro, pagina dopo pagina, si segue il mistero della devozione passionale, la manifestazione di fede espressa da mistici e poeti, santi e analfabeti. Le fotografie mostrano i momenti più misteriosi che scavalcano gli steccati eretti dai teologi, la cui successione svela un assieme solido e coerente, una continuità che abbiamo disimparato a osservare, condizionati come siamo dalla superficiale impressione di cataclisma – oggi si direbbe conflitto di civiltà - che ci divide. Lo stesso avviene per i luoghi visitati dall’autrice. Se sono sacri, sono sacri per tutti. Allo stesso modo, il buon santo è buono per tutti. Per non parlare dei gesti della preghiera, dell’uso del corpo come tramite per comunicare con l’Altrove. Il corpo che contiene il segreto della memoria collettiva. Il corpo che non mente.
Il reportage presentato in questo volume è frutto di lunghi viaggi durante i quali l’autrice ha attraversato un mondo parallelo e ancora poco raccontato che va dall’Asia centrale all’America Latina, dalle Russie al Medio Oriente, “attraversando le soglie tra il sacro e il profano, tra luce e ombra.”
Le immagini in bianco e nero e a colori di Monika Bulaj, insieme ai suoi testi che le accompagnano, vanno alla scoperta delle ultime oasi d’incontro tra le fedi, delle zone franche in cui musulmani e cristiani pregano insieme, raccontano di terre di promiscuità e sincretismo millenari, scomodi ai predicatori dello scontro di civiltà, di luoghi in cui la catena delle vendette si rompe, dove si mangiano le stesse pietanze, si intonano gli stessi canti e si fanno gli stessi gesti. Le evocative fotografie di Where Gods Whisper restituiscono la bellezza e la sapienza antica che risiede nella contaminazione, i riti dionisiaci dei musulmani del Magreb, il pianto dei morti nei Balcani, i pellegrinaggi nel fango degli Urali, l’evocazione degli dei in esilio oltremare, sulla rotta degli “scafisti” di un tempo, a Haiti e Cuba, dove la forza spirituale della madre terra diventa rito vudù, santeria, rap mistico, samba, epitalamio e mistero.
Where Gods whisper mostra tutto l’ingegno multiforme dell’autrice, la sua sensibilità per l’alterità tipica dell’antropologa, l’istinto della testimonianza da cronista, il gusto del racconto e la passione che per anni l’ha condotta sulle tracce delle “genti di Dio”, dagli ortodossi greci e russi agli sciiti, dalla chiesa etiope al sufismo, dagli ebrei di montagna ai cattolici italiani o polacchi, lungo i confini dei monoteismi e oltre ad essi.
Sono cambiata molto nel corso del mio lavoro, all’inizio partivo cercando immagini per documentare qualcosa. Ora quello che faccio è una cosa semplice, quasi infantile: raccolgo schegge di un grande specchio rotto, miliardi di schegge, frammenti incoerenti, forse mattoni della Torre di Babele.
Monika Bulaj
Fotografa, reporter e documentarista, Monika Bulaj (Varsavia, 1966) svolge la sua ricerca sui confini delle fedi, minoranze etniche e religiose, popoli nomadi, migranti, intoccabili, diseredati, in Europa e Asia, in Africa e nei Caraibi. All’attività giornalistica e alla collaborazione con numerose testate giornalistiche italiane e internazionali (La Repubblica, Corriere della sera, Internazionale, National Geographic, The New York Times Lens, Al Jazeera), ha affiancato una costante attività didattica nell’ambito della fotografia e del teatro. I suoi reportage letterari e fotografici sono stati pubblicati da Alinari, Skira, Frassinelli, Electa, Feltrinelli, Bruno Mondadori. Il suo ultimo libro Nur. La luce nascosta dell’Afghanistan è stato scelto da Time come uno dei migliori libri fotografici del 2013. Nel 2014 ha ricevuto il Premio Nazionale Nonviolenza, per la prima volta assegnato a una donna.
Monica Bulaj explores the borders of Monotheism. Many years of the work between Middle East (Syria, Iraq, Israel and Palestina),Turkey, Caucasus, Iran, Pakistan, Eastern Europe, Balkans, Russia, Maghreb. The result of these long journeys is the book “Where Gods whisper” in which, for years, the author went through the countries of the world where religions coexist. There are times and places in which the sacred can transcend borders; times and places of high tension, where the people of the Book – Jews, Christians, Muslims – reveal a shared sense of belonging.
Where Gods Whisper documents the last oases of encounter between faiths, free zones where Jews, Muslims and Christians pray together or together rebuild monasteries destroyed by wars, where the chain of revenge has broken, where they eat the same food, they sing the same songs, they make the same gestures. A parallel world, and slightly reported, ranging from Central Asia to Latin America, from Russia to the Middle East, that returns through evocative images in color and black and white the beauty that lies in contamination: the Dionysian rites of Muslims in Maghreb, the mourn of deads in the Balkans, the pilgrimages in the mud on the Urals, the evocation of the gods in exile overseas, on the route of the “smugglers” of the past, in Haiti and Cuba, where the spiritual strength of Mother Earth becomes ritual voodoo, santeria, mystical rap, samba, epithalamium and mystery. And the trail of nomads in Asia, who carry their divinity with them, like seagulls following a fishing boat in the desert.
Monika Bulaj/Bułaj, Polish photojournalist, reporter, non-fiction writer, documentary film maker, TED fellow, based in Italy, is exploring the borderlands of Monotheism, the nomadic tribes, the minorities, the migrants, the outcasts, the dispossessed – in Easter Europe, Middle East, Caucasus, Central Asia, Africa, and Caribbean. She published as a freelance photographer and writer with La Repubblica, Corriere della Sera, GEO, National Geographic, New York Times - Lens, TIME Lightbox, Courrier International, Al Jazeera, RevueXXI.