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In festa. Viaggio nella cultura popolare italiana
Il libro accompagna la mostra di Gianni Berengo Gardin In festa. Viaggio nella cultura popolare italiana, omaggio del festival di antropologia del contemporaneo Pistoia - Dialoghi sull’uomo al fotografo. L’esposizione sarà aperta al pubblico dal 26 maggio al 2 luglio 2017 nelle Sale Affrescate del Palazzo Comunale di Pistoia.
Contrasto pubblica In festa, il libro che riunisce un’ampia selezione delle fotografie di Gianni Berengo Gardin realizzate tra il 1957 e il 2009, molte delle quali inedite, dedicate alla cultura popolare italiana.
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9788869657092
20x24 cm
120 pagine
60 in b/n
Brossura
Più di tutti forse, Berengo Gardin è il fotografo che ha raccontato il nostro tempo e il nostro Paese. La sua vita e il suo lavoro si concentrano su una scelta di campo, chiara e definita: la documentazione resa a tutto tondo e completamente, così come prima di lui avevano fatto grandi maestri fotografi del Novecento. Insieme a loro, Gianni Berengo Gardin è sempre in prima linea nel raccontare quel che doveva essere cambiato, quel che doveva essere celebrato. Questo volume raccoglie parte di quei momenti celebrativi, quelli in cui la macchina di Berengo Gardin ha scrutato l’Italia “in festa”. Le feste popolari sono da sempre un prezioso microcosmo variegato, con un certo grado di complessità culturale, sociale e tradizionale, dunque un territorio perfetto per l’obiettivo dell’autore. Ecco quindi le sagre di paese con le giostre e le bancarelle, le processioni religiose e le sfilate dei carri, le sale da ballo e i concerti in piazza. Volti allegri, divertiti, assorti o a volte spaventati, che compongono un ritratto suggestivo e profondo non solo di un Paese, ma dell’uomo nella sua realtà più intima.
Cosa sia veramente la festa e impossibile dirlo. Si può solo mostrarlo. Quella compresenza di solennità e di gioco, di tradizione e di irrisione, di religione e di trasgressione, di esaltazione e di introspezione, di ricordanza e di licenza, di corporeità e di spiritualità, che è l’essenza del fenomeno festivo non si lascia afferrare dalle parole, ma in compenso resta imprigionata nell’obiettivo fotografico. Ne sono la prova questi bellissimi scatti di Gianni Berengo Gardin, che non si limitano a fornirci delle splendide immagini di questa o quella ricorrenza. Ma catturano proprio l’essenza universale della Festlichkeit, quell’ombra del passato che sorge e ritorna sempre nel dì di festa, come scrive Leopardi nel più vertiginoso dei suoi Pensieri. È l’ombra della società che risorge. Ci sta davanti come una visione, nostra e non più nostra. E squaderna le sue architetture materiali e immateriali di fronte all’occhio del fotografo.
(dall’introduzione di Marino Niola)
Gianni Berengo Gardin è nato a Santa Margherita Ligure nel 1930. Dopo essersi trasferito a Milano si è dedicato principalmente alla fotografia di reportage, all’indagine sociale, alla documentazione di architettura e alla descrizione ambientale. Ha collaborato a lungo con il Touring Club Italiano - per il quale ha realizzato una serie di volumi sull’Italia e sui Paesi europei - e con l’Istituto Geografico De Agostini. Nel 1995 ha vinto il Leica Oskar Barnack Award. È molto impegnato nella pubblicazione di libri (oltre 250) e nel settore delle mostre (oltre 200 individuali). Contrasto ha pubblicato di recente Il libro dei libri(2014) che raccoglie tutti i volumi realizzati dal maestro della fotografia, Manicomi (2015), Venezia e le grandi navi (2015) e Vera fotografia (2016). L’intera produzione e l’archivio di Gianni Berengo Gardin sono gestiti da Fondazione Forma per la Fotografia di Milano.