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Stephen Shore
Stephen Shore è l’edizione italiana del volume che accompagna la grande retrospettiva europea esposta alla Fundación MAPFRE di Madrid dal 19 settembre al 24 novembre 2014.
Il libro, a cura di Marta Dahò, presenta un’ampia scelta di immagini dai diversi lavori dell’autore, con testi di Horacio Fernàndez, Sandra Phillips e un’intervista a Stephen Shore di David Campany.
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9788869655494
30x24 cm
320 pagine
350 fotografie a colori
rilegato
In questa pubblicazione il lavoro di Shore è raccolto, interpretato e analizzato in una prospettiva storica e trasversale unica, mai realizzata prima: dai primi scatti in bianco e nero a New York, passando per il Texas, per i reportage American Surfaces e Uncommon Places, le fotografie di paesaggi, quelle dei reperti archeologici in Israele e poi ancora gli scatti a New York City, fino ad arrivare ai lavori più recenti in Ucraina e in Arizona. Il libro evidenzia il legame di Stephen Shore con la tradizione della fotografia americana, le influenze di Walker Evans, la frequentazione con Andy Warhol e la Factory, i rapporti con i maestri-colleghi della fotografia contemporanea, la scelta di nuovi strumenti e lo sguardo sempre preciso e consapevole. Pagina dopo pagina si nota l’evoluzione, di progetto in progetto, di uno stile originale, autentico e innovativo, attento e poetico, in grado di raccontare la realtà e i suoi cambiamenti.
“Shore è stato un autore particolarmente prolifico che non ha mai smesso di mettere in discussione la sua pratica, mostrando nuovi punti di fuga. In ognuna delle sue opere ha anche evidenziato una certa qualità camaleontica, che gli ha permesso di approfondire la questione della trasparenza, spesso cancellando i suoi caratteri distintivi, nascondendo i suoi artifici, fondendosi con ciò che ha fotografato. Ancor più significativo, è che si sia dedicato così profondamente a pensare visivamente a questo tema, inerente al mezzo fotografico stesso e alla sua cultura, rispettando i suoi molti paradossi”.
Marta Dahó
Stephen Shore nato a New York nel 1947 è un fotografo di fama internazionale. Il suo lavoro è stato ampiamente pubblicato ed esposto negli ultimi 40 anni. È stato il primo fotografo vivente ad avere una mostra personale al Metropolitan Museum of Art di New York dopo Alfred Stieglitz, 40 anni prima oltre che al George Eastman House di Rochester, alla Kunsthalle di Düsseldorf, all’Hammer Museum di Los Angeles, al Jeu de Paume di Parigi e all’Art Institute of Chicago. La sua serie di mostre alla Light Gallery di New York nei primi anni ’70 ha suscitato nuovo interesse per la fotografia a colori e l’uso della telecamera per il reportage.