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Ma radiose e sommerse nel colore queste nuove immagini hanno aperto nuovi orizzonti alla fotografia e hanno dato nuova direzione al suo linguaggio pittorico.
Helmut Gernheim, 1978
Nel 1978 la casa editrice Punto e Virgola, fondata da Luigi Ghirri a Modena, pubblica il suo primo volume, Skyline di Franco Fontana. Il libro diventa un immediato punto di riferimento per la fotografia a colori e conferma la visione innovativa e dirompente di Fontana e la forza delle sue immagini. Oggi, a trentacinque anni di distanza, Contrasto celebra uno dei maestri della fotografia italiana ripubblicando Skyline in una nuova versione, arricchita da una prefazione di Claude Nori e un testo di Francesco Zanot.
22,8x32 cm
96 pagine
80 fotografie a colori
cartonato
Erano serviti più di quindici anni a Franco Fontana – che esordì al principio degli anni Sessanta, all’età di venticinque anni, come fotografo amatoriale – per arrivare a una tale padronanza dell’arte. Consolidò la sua fama non come un qualsiasi colorista dell’ultim’ora, in un tempo in cui era normale armeggiare con strumenti tecnologici ed esagerare coi filtri colorati, ma come un osservatore intento a rivelare al mondo i tableaux vivants che i nostri occhi ancora non avevano colto. Quelle linee di cielo, quegli orizzonti tesi tra cielo e terra, quei colori delicati o decisi realizzavano una inattesa sintesi visiva tra la percezione cromatica e l’incredibile capacità della fotografia di svelare la geometria nascosta della natura.
Claude Nori
La cosa più difficile per un fotografo è capire cosa può mostrare, fare comprendere, e successivamente come realizzare ciò che si porta dentro. La materia prima è comune a tutti, a portata di tutti: non esiste una chiave per riuscire a fare le fotografie. Per questo la fotografia è la disciplina artistica più difficile, proprio perché è la più facile: con lo stesso alfabeto, tutti possiamo scrivere cose diverse.
Franco Fontana
Franco Fontana nasce nel 1933 a Modena. I suoi esordi risalgono agli anni Sessanta, come fotografo amatore. L'utilizzo del colore, che da subito lo contraddistingue, gli vale l’inserimento nella 3a Biennale Internazionale del Colore di Vienna. È però dopo la sua prima personale a Modena, tenutasi nel 1968, che il suo lavoro, concentrato sul paesaggio, comincia ad avere risonanza a livello internazionale. Nel 1976, la sua mostra personale presso l'Istituto di Storia dell'Arte dell'Università di Parma segna definitivamente la popolarità dell'autore. Si susseguono da allora pubblicazioni e successi espositivi in tutto il mondo (dal MoMA di New York al Metropolitan Museum di Tokyo fino al Museum of Modern Art di San Francisco, per citarne alcuni). Ai progetti più noti Paesaggio Urbano, Presenzassenza, Piscine, si affiancano importanti lavori su commissione e un'intensa attività di insegnamento. Nel 2006, per celebrare la carriera dell'autore, il Politecnico di Torino gli conferisce la Laurea Honoris Causa in “Design del prodotto ecocompatibile”.