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Il coniglio bianco

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Quel che di Albert Watson colpisce più di ogni altra cosa è la capacità di muoversi su strade diverse, di esplorare contemporaneamente terreni come il ritratto, il paesaggio, il reportage, lo still life e realizzare sempre immagini di grande seduzione e fascino, dalla composizione ineccepibile, che si imprimono nella nostra mente con forza unica.
Per questa mostra Albert Watson veste i panni del coniglio bianco di Alice e ci invita a seguirlo lungo molti dei percorsi intrapresi, dei possibili, diversi rimandi visivi e intellettuali che vivendo e osservando ha messo insieme, immagine dopo immagine.

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Albert Watson
9788869652165

24x30 cm
104 pagine
70 fotografie a colori e in b/n
rilegato

Nuove, straordinarie fotografie, ritratti sorprendenti, panorami grandiosi, l’ultimo lavoro dedicato a Las Vegas insieme alle foto più celebri, alle immagini per la moda, al fascino inquieto e silenzioso degli oggetti di cui Watson cerca sempre di cogliere l’essenza.

Invece di avere una o due strade da percorrere, io posso scegliere tra una quantità di strade possibili e mi ritrovo così nella stessa situazione del bambino e della roccia. Ho molte soluzioni a disposizione, e la scelta a volte per me è difficile, perché tra tutte le soluzioni devo preferire quella giusta. Ma ho imparato che la soluzione giusta è quasi sempre la più semplice.

Albert Watson

 

Albert Watson è nato nel 1942 in Scozia. Dopo gli studi di arte al Royal College of Art di Londra, si trasferisce nei primi anni Settanta negli USA. Apre uno studio a Los Angeles e a New York. Nonostante una grave menomazione fisica (cieco a un occhio) diventa ben presto celebre come fotografo di moda e di ritratto per riviste come Vogue, Rolling Stone, The Face, VIBE and Newsweek, firmando anche importanti copertine per grandi riviste internazionali. Oltre a realizzare diverse campagne pubblicitarie per aziende di cosmetica e di abbigliamento Gap, Levi’s, Revlon e Chanel, dirige più di 500 spot pubblicitari e cortometraggi per la televisione. Nei suoi frequenti viaggi intorno al mondo, dal Marocco all’Europa, agli USA, è riuscito a consolidare un proprio sguardo ben preciso che ne fa un fotografo di riferimento per originalità, innovazione e cifra stilistica. Il suo lavoro è stato raccolto in importanti libri, tra cui Cycl[ops] (1994), Maroc (1998) e in grandi mostre personali.