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Radici

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Mi perdevo come un insetto in questa immensità. 

Pur facendomi piccolo, avvertivo qualcosa d’indicibile e lavarmi l’animo, 

e mi dicevo sospirando: ‘Perché non sono nato Romano!’.

Jean-Jacques Rousseau


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Josef Koudelka
9788869658259

31x24 cm 
368 pagine
171 fotografie in b/n

cartonato

Radici è il libro che documenta lo straordinario viaggio fotografico di Josef Koudelka alla ricerca delle radici della nostra storia. Il volume, introdotto dai testi di Franco Farinelli, Héloïse Conésa, Bernard Latarjet e Alain Schnapp, mostra il risultato di un progetto unico nel suo genere. Un lavoro durato trent’anni e realizzato esplorando e ritraendo con tenacia e continuità alcuni dei più rappresentativi e importanti siti archeologici del Mediterraneo. 

Nel libro sono raccolte oltre cento fotografie, spettacolari immagini panoramiche che ripercorrono una ricerca a ritroso in cui Koudelka, come un novello Ulisse, ha visitato decine di luoghi, simbolo della storia antica, come in una moderna Odissea. Gli scatti in bianco e nero sono stati realizzati dal fotografo ceco tra Siria, Grecia Turchia, Libano, Cipro (Nord e Sud), Israele, Giordania, Egitto, Libia, Tunisia, Algeria, Marocco, Portogallo, Spagna, Francia, Albania, Croazia e naturalmente Italia. Pagina dopo pagina, le immagini ci regalano un’inedita, personalissima riflessione sull’antico, sul paesaggio, sulla bellezza che “suscita e nutre il pensiero”. In questo viaggio per immagini le fotografie sono accompagnate dalle impressioni e dagli sguardi di scrittori, pensatori e filosofi, da Petrarca a Camus, da Tacito a De Montaigne, da Goethe a Rousseau, testimoni, molto prima di Koudelka, degli stessi luoghi immortalati dalle sue fotografie e che hanno affidato alla parola scritta il loro stupore e i loro sentimenti di fronte alla magnificenza del passato. I panorami senza tempo, ricchi di anima e fascino, caratterizzati da prospettive instabili, inaspettate e ambivalenti, ben rappresentano il lessico visuale e la cifra stilistica propri di Koudelka che, rifuggendo la semplice illustrazione e documentazione delle rovine, sceglie di dare respiro a ciò che resta delle vestigia delle antiche civiltà del Mediterraneo, rappresentandole in un’eterna tensione tra ciò che è visibile e ciò che resta nascosto, tra enigma ed evidenza. 

 

Le rovine fotografate da Koudelka sembravano l’allegoria di un’attualità di cui lui, con la sua arte, restituiva il senso nel nostro presente: sulle sponde del “mare comune” c’era tutta l’attualità della nascita dell’Europa, dei suoi valori fondanti, l’attualità dei rischi della loro morte. L’Europa delle rovine è quella in cui la mente fa dialogare la ragione e la fede, la libertà e la legge, quella di cui, per dirla con Jacques Berque, “portiamo dentro di noi le macerie ammucchiate e l’instancabile speranza”. 

Bernard Latarjet

Josef Koudelka nasce in Moravia nel 1938. Il suo primo impiego è quello di ingegnere aeronautico. Alla fine degli anni Sessanta diventa un fotografo professionista. Immortala l’invasione sovietica di Praga del 1968, pubblicando i suoi scatti con le iniziali P.P. (Prague Photographer). Nel 1969 l’Overseas Press Club gli assegna, a titolo anonimo, la Medaglia d’Oro Robert Capa per la fotografia. L’anno successivo Koudelka lascia la Cecoslovacchia come richiedente asilo politico e entra nell’agenzia fotografica Magnum Photos. Gypsies – il primo di una lunga serie di libri tra cui Exiles (1988), Chaos (1999), Invasion 68: Prague (2008) e Wall (2013) – viene pubblicato nel 1975. Nel corso della sua carriera Koudelka ha vinto prestigiosi premi come il Prix Nadar (1978), il Grand Prix National de la Photographie (1989), il Grand Prix Cartier-Bresson (1991) e l’Hasselblad Foundation International Award in Photography (1992). I suoi lavori sono stati protagonisti di importanti mostre al Museum of Modern Art e all’International Center of Photography di New York; all’Hayward Gallery di Londra; al Museo d’Arte Moderna Stedelijk di Amsterdam, al Palais de Tokyo di Parigi; all’Art Institute di Chicago; e infine al Museo di Arti Decorative e alla Galleria Nazionale di Praga. Nel 2012 è stato nominato Commandeur de l’Ordre des Arts et des Lettres dal ministro francese per la Cultura e le Comunicazioni. Attualmente vive tra Parigi e Praga.