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Ritorni a Beirut - Back to Beirut

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Il volume definitivo con i reportage realizzati da Gabriele Basilico a Beirut con un’ampia selezione di fotografie in bianco e nero e a colori.
A cura di Giovanna Calvenzi
 
Il libro accompagna la mostra che sarà esposta dal 1° febbraio al 14 maggio 2023 presso la galleria Chateau d’Eau di Tolosa e a cura di Christian Caujolle.




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Gabriele Basilico
9788869659188

20 x 26 cm

200 pagine

100 fotografie a colori e in b/n

cartonato

Traduzioni di Ruth Taylor, Suleima Autore

Edizione bilingue in italiano e inglese

Con testi di Gabriele Basilico, Giovanna Calvenzi, Tanino Musso, Fouad Elkoury, Rita Capezzuto, Alessandro Ferrario, Christian Caujolle, Gabriel Bauret e una Cronologia di Farian Sabahi.



Ritorni a Beirut
di Gabriele Basilico, nelle parole della curatrice Giovanna Calvenzi è il libro che
«dovrebbe essere […] “definitivo” per ricordare una relazione profonda e appassionata che ha legato Gabriele Basilico alla città di Beirut, che nel corso degli anni è diventata anche uno dei cardini centrali del suo impegno con la fotografia. Oltre a un lungo lavoro in archivio di rilettura di tutto quanto Basilico ha realizzato, sono stati invitati a esercitare i loro ricordi anche “i complici” dei diversi viaggi». L’ampia selezione di fotografie in bianco e nero e a colori è introdotta da testi di Gabriele Basilico, Giovanna Calvenzi, Tanino Musso, Fouad Elkoury, Gabriel Bauret, Christian Caujolle, Alessandro Ferrario, Rita Capezzuto e da una Cronologia di Farian Sabahi.
Così, pagina dopo pagina, scopriamo il lavoro realizzato da Gabriele Basilico in occasione di quattro missioni fotografiche a Beirut nel 1991, 2003, 2008 e 2011.  
Nel 1991 viene coinvolto dalla Hariri Foundation e dalla scrittrice libanese Dominique Eddé in un progetto che ha come obiettivo la documentazione fotografica dell’area centrale della città di Beirut al termine della devastante guerra civile che aveva straziato per quindici anni la città. Con lui sono chiamati altri cinque fotografi: Raymond Depardon, Josef Koudelka, Robert Frank, René Burri e Fouad Elkoury. Basilico si muove nel centro della capitale devastata e ancora minata con lo sguardo che ha caratterizzato tutta la sua produzione, attento alle trasformazioni del paesaggio contemporaneo, alla forma e all’identità delle città e delle metropoli da un punto di vista architettonico, certo, ma soprattutto sociale. Da allora, tornerà a Beirut altre tre volte. Nel 2003 per incarico della rivista di architettura Domus, diretta da Stefano Boeri, per registrare la ricostruzione della città attraverso vedute urbane corrispondenti alle foto scattate nel 1991. Nel 2008, quando in occasione dell’inaugurazione di una sua mostra al Planet Discovery Center continua a registrare la ricostruzione della città. E infine nel 2011, quando l’Hariri Foundation lo chiama di nuovo a documentare la Beirut ricostruita insieme a Fouad Elkoury, Klavdij Sluban e Robert Polidori.
L’occhio del fotografo si posa così su una città che cambia nel suo aspetto e nella sua anima, legandosi a quella di Basilico che così scriverà: «La pratica del ritornare crea una singolare disposizione sentimentale: come l’attesa per un appuntamento desiderato, un risvegliarsi della memoria per luoghi, oggetti, persone, come se si riaccendesse il motore di una macchina ferma da tempo. Per Beirut è stato anche di più».
 
 
Gabriele Basilico (Milano, 1944-2013) è probabilmente il fotografo di paesaggi urbani più conosciuto al mondo. Dopo la laurea in architettura, fi n dai primi anni Settanta di dedica alla fotografia, in un primo momento di indagine sociale, poi l’influenza dei suoi studi si fa progressivamente spazio nella sua fotografia. Nel 1982 presenta il suo primo successo internazionale, Milano. Ritratti di fabbriche. Nel 1984 viene chiamato dal governo francese a partecipare alla Mission Photographique de la DATAR, un progetto di documentazione della trasformazione del paesaggio. Nel 1991 prende parte all’importante progetto sulla città di Beirut, che segna la sua definitiva consacrazione internazionale. Da quel momento fi no alla fine della sua carriera interrottasi alla morte, avvenuta nel 2013, Basilico realizzerà numerosi reportage su, in ordine sparso, Berlino, Rio de Janeiro, Shangai, Istanbul, la Silicon Valley, Roma, le valli del Trentino, Mosca. Ha pubblicato oltre sessanta libri fotografici personali, ricevuto numerosi premi internazionali e le sue fotografie sono state esposte in tutto il mondo. Tra gli ultimi titoli pubblicati, Basilico Milano (2015), la trilogia dedicata ai primi anni di lavoro: Iran 1970, Marocco 1971 (entrambi del 2016) e Glasgow 1969 (2017); la nuova edizione aggiornata e ampliata di Bord de Mer (2017), Piranesi Roma Basilico (2019), Territori intermedi (2021), Non recensiti (2021) e Milano ritratti di fabbriche quarant’anni dopo (2022).