16,3x23 cm 208 pagine 40 fotografie in b/n brossura con alette
Autoritratto di un fotografo è la nuova edizione dell’autobiografia di Ferdinando Scianna aggiornata con il racconto degli ultimi dieci anni di vita e di lavoro. Il libro è il primo con la veste grafica rinnovata della collana In Parole che diventa in brossura.
Scianna è sempre stato “un fotografo che scrive”, un autore prolifico di tanti volumi fotografici che soprattutto con i suoi titoli più recenti ha scelto di coniugare in un’unica sintassi l’espressione verbale e quella visuale (come in Quelli di Bagheria, La geometria e la passione, Ti mangio con gli occhi, Visti&Scritti, Obiettivo ambiguo, In gioco e Cose). Ed è proprio quello che emerge in questa affascinante autobiografia, corredata dalle più celebri immagini dell’autore, un grande protagonista della fotografia italiana e internazionale, vincitore del prestigioso premio Nadar nel 1966 per il libro Feste religiose in Sicilia (con i testi di Leonardo Sciascia).
Autoritratto di un fotografo è il racconto in prima persona dell’avventura fotografica di Ferdinando Scianna: le origini e la vita, i pensieri e le tecniche, cinquant’anni di carriera. Nel tempo le sue fotografie hanno mantenuto come caratteristiche i grandi contrasti, con l’immagine che si crea intorno all’ombra (“Io dico che il sole mi appassiona perché fa ombra. Costruisco le immagini a partire dall’ombra”) e il gusto per il racconto del mondo, della vita, delle persone: Scianna fotografa per conoscere e per conoscersi, per conservare una traccia.
Nato a Bagheria, in Sicilia, si è votato alla fotografia negli anni Sessanta raccontando per immagini la cultura e le tradizioni della sua regione d’origine. Nel 1967 si trasferisce da Bagheria a Milano e qui inizia a lavorare come fotoreporter e inviato speciale con L’Europeo, diventandone in seguito il corrispondente da Parigi. Conosce e collabora con Henri Cartier-Bresson, che gli suggerisce di candidarsi per entrare nella storica agenzia Magnum Photos (sarà il primo italiano a entrarvi). A partire dagli anni Ottanta, lavora anche nell’alta moda e nella pubblicità (celebri le sue campagne per Dolce&Gabbana), affermandosi come uno dei fotografi più richiesti, innovativi e apprezzati.
Autoritratto di un fotografo Scianna dà vita a un racconto di parole – seppur illustrato da decine di fotografie – non solo per riflettere sul mestiere di fotografo, ma anche per condurre il lettore a incontrare personaggi della letteratura, del giornalismo e, naturalmente, della fotografia, con inalterata e immancabile ironia.
Ferdinando Scianna nasce a Bagheria in Sicilia, nel 1943. Comincia a fotografare negli anni Sessanta. Nel 1965 esce il volume Feste religiose in Sicilia, con un saggio di Leonardo Sciascia: ha così inizio una lunga collaborazione e amicizia tra Scianna e lo scrittore siciliano. Nel 1967, si trasferisce a Milano, lavora per L’Europeo e poi, come corrispondente per la stessa testata, a Parigi, città in cui vivrà per dieci anni. Nel 1977 pubblica in Francia Les Siciliens e in Italia La villa dei mostri, sempre con un’introduzione di Sciascia. A Parigi scrive inoltre per Le Monde Diplomatique e La Quinzaine Littéraire e soprattutto conosce Henri Cartier-Bresson che lo introdurrà nel 1982, primo italiano, nella prestigiosa agenzia Magnum Photos. Dal 1987 alterna al reportage la fotografia di moda riscuotendo un successo internazionale. È autore di numerosi libri e svolge da anni un’attività critica e giornalistica. Gli ultimi volumi pubblicati con Contrasto sono Visti &Scritti (2014), Obiettivo ambiguo (2015), In gioco (2016), Istanti di luoghi (2017), Cose (2018).