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l volume a cura di Michel Christolhomme, sociologo e storico della fotografia che da anni si occupa di fotografia sociale, accompagna le diverse fasi della vita del fotografo attraverso un percorso approfondito fatto di immagini (oltre cento) e una scelta ragionata di suoi testi in cui Nadar si racconta in prima persona. Nel libro ci sono anche alcuni scritti di amici e intellettuali contemporanei (Victor Hugo, Jules Verne, Charles Baudelaire tra gli altri).
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16 x 22,4 cm
235 pagine
100 ca. fotografie in b/n
cartonato telato
traduzione di Maria Baiocchi
Non ci posso fare niente. Scrivo quello che penso, come lo penso, perché lo penso, addolorato a volte di offendere quel che amo, pur ammettendo, anche senza crederci, di potermi sbagliare perché sono un uomo. Ma, se non altro, uomo libero come pochi, nel più perfetto distacco, e nel totale disprezzo dei desideri e delle ambizioni comuni nel grande mercato umano, animato da un disdegno provato e messo alla prova nel corso di una vita che comincia a farsi lunga; poiché, in una parola, non mi aspetto niente dalla mia penna e non le devo chiedere niente, oggi, nemmeno il pane.
Félix Nadar, 1882