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Una vita da gigante

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l volume a cura di Michel Christolhomme, sociologo e storico della fotografia che da anni si occupa di fotografia sociale, accompagna le diverse fasi della vita del fotografo attraverso un percorso approfondito fatto di immagini (oltre cento) e una scelta ragionata di suoi testi in cui Nadar si racconta in prima persona. Nel libro ci sono anche alcuni scritti di amici e intellettuali contemporanei (Victor Hugo, Jules Verne, Charles Baudelaire tra gli altri).

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Félix Nadar
9788869658495

16 x 22,4 cm

235 pagine

100 ca. fotografie in b/n

cartonato telato

Traduzione di Maria Baiocchi



Gaspard-Félix Tournachon, in arte Nadar, non è stato solo una delle più grandi personalità della storia della fotografia, ma anche uno dei pionieri di questa arte. Diventato famoso per la sua galleria di ritratti di grandi intellettuali del XIX secolo – George Sand, Sarah Bernhardt, Victor Hugo, Charles Baudelaire, Gautier, Gustave Doré e molti altri – fu inventore di molteplici tecniche fotografiche, e fu il primo a realizzare fotografie aeree e sotterranee.
Ma spesso la sua fama di fotografo ha oscurato il fatto che fosse anche caricaturista di talento, giornalista, uomo di lettere, intellettuale pienamente calato nel suo tempo e nel mondo dell’arte a lui contemporaneo (fu nel suo studio di Boulevard des Capucines, a Parigi, che nell’aprile del 1874 ebbe luogo la prima mostra collettiva degli Impressionisti).
Nadar ha scritto tanto delle sue avventure con l’aerostato come del lavoro di fotografo. È stato una personalità prolifica in tanti campi: come giornalista ha pubblicato centinaia di articoli; come caricaturista ha realizzato migliaia di disegni (i circa duecentocinquanta del Panthéon Nadar rappresentano un’opera a sé); come fotografo è stato autore di migliaia di scatti; come uomo di lettere, infine, ha lasciato una decina di opere. Forse Nadar non ha veramente primeggiato in tutti questi campi e sarebbe relegato tra i personaggi di secondo piano se non fosse per la sua opera fotografica. Ma se non avesse percorso anche le altre strade, non sarebbe divenuto il geniale fotografo che è stato.
Una vita da gigante offre il ritratto di un uomo e di un artista eccezionale, avventuroso, dalla curiosità insaziabile e dalla geniale inventiva. E al di là del suo percorso umano, il libro ci restituisce un vero e proprio testamento della vita intellettuale, artistica e culturale della Francia del XIX secolo.

 

Non ci posso fare niente. Scrivo quello che penso, come lo penso, perché lo penso, addolorato a volte di offendere quel che amo, pur ammettendo, anche senza crederci, di potermi sbagliare perché sono un uomo. Ma, se non altro, uomo libero come pochi, nel più perfetto distacco, e nel totale disprezzo dei desideri e delle ambizioni comuni nel grande mercato umano, animato da un disdegno provato e messo alla prova nel corso di una vita che comincia a farsi lunga; poiché, in una parola, non mi aspetto niente dalla mia penna e non le devo chiedere niente, oggi, nemmeno il pane.

Félix Nadar, 1882